Biografia

MOG – Morgana Orsetta Ghini (Roma, 5 aprile 1978), dopo l’Accademia di Belle Arti iniziata a Roma e un anno passato a Tenerife dove apprende le tecniche della fusione del bronzo e della lavorazione del ferro – si laurea con lode a Carrara nel 2001.

Il suo lavoro, iniziato già negli anni dell’Accademia, si caratterizza per rigore concettuale e formale: al centro del suo messaggio artistico, MOG pone l’essenza femminile, intesa come vita e come fulcro della continuità della nostra specie. Questo concetto viene raffigurato attraverso un raffinato e discreto uso delle forme della vagina che diventano tratto caratteristico del suo intero lavoro.

Questo è affrontato utilizzando materiali diversi, dal marmo al ferro ed al bronzo, fino alle resine, agli acquerelli ed ai tessuti.

Il suo approccio lucido e senza equivoci al tema della femminilità, la sua manualità energica e appassionata sono tra le motivazioni che inducono la giuria del premio Lorenzo il Magnifico ad assegnarle l’edizione del 2004.

Nello stesso anno, invitata a esporre nello Spazio Vita di Milano per il ciclo “Giovani Artisti e Non Profit” a cura di Marina Mojana, MOG realizza una scultura di grande effetto, una sorta di passaggio, di autentica porta che conduce a un’installazione di steli di ferro su cui monta piccoli raffinati acquerelli. In questo lavoro, dal titolo Blessures, la vagina è ferita, mutilata e deturpata da cuciture in filo nero, che si incarnano nell’opera disegnando il profilo dell’Africa e accennando in modo forte e poetico al dramma dell’infibulazione. In occasione della mostra “Riparte”, a Genova, allestisce un’intera stanza da letto con 1560 chiodi, trasformandola in un luogo di riflessione sulle calamità del mondo.

Nel 2005, la galleria Navona 42 di Roma le dedica una personale dal titolo “Architetture Corporee” alla quale segue l’esposizione alla Fabbrica del Vapore di Milano, nell’ambito della mostra “Milano-Africa”. Qui presenta una grande scultura in granito nero dello Zimbabwe, ferro e acqua: la intitola 43800, tanti quanti sono i minuti che una donna nigeriana impiega in un anno per portare, a piedi, i secchi d’acqua potabile necessari per vivere.

Nereide, opera museale in resina, e ventisette piccole sculture della serie “Equilibri” sono oggetto della personale alla galleria Duplex di Genova nel marzo 2006. Nereide viene richiesta dall’Arena Civica di Milano per la mostra “Dissonanze” e dalle Scuderie Aldobrandini di Frascati, nell’ambito della mostra “Oltre Lilith, il femminino sacro” a cura di Rosetta Gozzini.

Nel 2007 espone al Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano e al teatro Palladium in occasione del Roma Europa Festival.

Tra il 2008 e il 2010 partecipa con la scultura Respect al Rosa Parks Museum in Alabama, Stati Uniti e a Pietrasanta nella Chiesa di Sant’Agostino, sempre in quel periodo a Forte dei Marmi con sculture monumentali nella piazza del Forte e la personale, a Milano, nello spazio Corso Magenta 10 per l’arte.

Nel 2011 le viene commissionata la scultura monumentale per i 100 anni della crema Nivea, posizionata davanti alla sede milanese dell’azienda. Negli ultimi anni ha partecipato all’edizione italiana della “Elephant parade” cui sono seguite le esposizioni a Roma, “Inside looking out”, “Natura anfibia” mc2 Gallery di Milano, la personale “Aridità apparenti” curata dall’Associazione Monteggiori Arte di Camaiore con una serie di nuove sculture in ceramica. Nel 2013 a Bologna espone una scultura di grandi dimensioni in acciaio alla Galleria Contemporary Concept e, presso la galleria De Magistris di Milano Rosalia, in granito nero, nell’ambito della mostra “HOT – l’erotismo nell’arte” a cura di Luca Beatrice. Nel giugno del 2014 espone alla Pinacoteca del Pireo di Atene Passion Flora una scultura/specchiera in acciaio fatta in collaborazione con la ditta Realize di Como.

Nell’arco del 2015 espone a Palazzo Ducale di Massa tre nuove sculture in marmo con un forte significato sociale sulla violenza inflitta alle donne. Fa parte della collezione “Imago Mundi” di Luciano Benetton e partecipa ad una serie di esposizioni in Germania, tra Berlino e Monaco di Baviera.
Il 2016 viene segnato dalla residenza in Sicilia presso la Farm Cultural Park di Favara, dove partecipa ad un progetto corale in collaborazione con Luca Lagash e Dario Lanfranca “#Phlebas2060”.

Cofondatrice del Collettivo OP con il quale realizza la scultura monumentale dell’Opera dello Svelamento Conoscenza e Rinnovamento delle Acque presso il lago di Molveno in Trentino e parte integrante della mostra “Arcipelago Italia. Progetti per il futuro dei territori interni del Paese”, all’interno del Padiglione Italia alla 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Sempre con il Collettivo OP realizza nel 2021 le sculture sonore monumentali Uno Di Un Milione in collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala di Milano presso la vetta apicale del Parco Nazionale dello Stelvio a Pejo 3000, presentando il progetto alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP26 di Glasgow. Vive e lavora a Berlino e Pietrasanta.

Per maggiori informazioni